
Fame nervosa o fame fisica? 4 sistemi infallibili per capire
Vuoi smettere di mangiare continuamente tutte le volte che questo desiderio ti passa per la testa?
In questo articolo ti insegnerò come distinguere in modo chiaro i momenti in cui hai davvero fame, da quelli in cui mangi per fame nervosa. Si tratta di imparare a mangiare con consapevolezza così da perdere peso in modo naturale senza ricorrere ad una dieta stressante e faticosa.
Sei pronto? Cominciamo!
Un sistema che cambierà per sempre il modo di approcciarti al cibo e ti aiuterà a perdere peso senza dieta: i risultati sono assicurati.
Non è di certo facile capire la differenza tra fame fisica e fame nervosa. Io di certo ho sempre fatto molta fatica.
Mangiare per trovare conforto è ciò che si definisce comunemente fame nervosa: consumo di cibo come reazione a un senso di oppressione o rabbia o anche semplicemente per colmare un momento di noia.
Ti è mai capitato di ritrovarti a vagare per la cucina senza uno scopo preciso ma solo alla ricerca di qualcosa di buono da mangiare? A me si, un sacco di volte.
Sono quei giorni in cui potresti mangiare qualsiasi cosa tu riesca ad afferrare, che ti ritrovi con la testa dentro al frigorifero senza neanche accorgertene perché sgranocchiare ti fa sentire bene, è gioia istantanea che ti fa dimenticare tutto lo stress della giornata. Questo è un tipico esempio di ciò che si chiama fame nervosa.
Ogni volta che mi sorprendo in questa modalità ho imparato a fare una cosa. Abbandono il cibo che ho in mano, mi siedo 5 minuti e comincio a farmi delle domande per capire se ho davvero fame oppure ho solo voglia di mangiare.
Il vero segreto infatti sta solo nel porsi le domande giuste.
Adesso ti rivelerò 4 fondamentali domande che devi porti quando vuoi capire se hai davvero bisogno di nutrimento oppure se stai semplicemente cercando di soddisfare le tue emozioni.
Le quattro fondamentali domande che devi porti per capire se hai davvero bisogno di nutrimento o se mangi per fame nervosa.
Nelle successive righe troverai:
- Le 4 domande da porti.
- Il test per capire la risposta.
- Il modo in cui devi comportarti una volta individuata la risposta.
Ecco a te le domande:
1. Soddisfazione o rifornimento?
Domanda: voglio mangiare per alimentare il mio corpo di energia che gli servirà durante il giorno o sto solo cercando di dare sollievo ad un certo senso di irrequietudine?
Test: posa la tua mano destra (o la sinistra se sei mancino) su quella parte del corpo che ti sembra aver maggior bisogno di attenzione. L’hai posata sullo stomaco perché brontola? Oppure, è andata a finire sul cervello perché si sente annoiato o sovraccarico di stress?
Soluzione: punta a soddisfare quella parte del corpo su cui la tua mano si è posata.
Se il problema è il tuo cervello che si annoia, nutrilo con un po’ di materiale stimolante: leggi un bel libro che ti appassiona, concediti 15 minuti di meditazione o fatti un bagno rilassante ascoltando un po’ della tua musica preferita. Cerca qualcosa che ti piace.
2. Fame fisica o fame nervosa?
Domanda: sto mangiando in risposta ad una reale fame fisica (brontolio dello stomaco, basso livello di energia, …) o ad una subdola fame nervosa perché mi sento spaventato, frustrato, o infelice?
Test: chiediti: “Quanto sono realmente affamato in una scala da 1 a 10 (1 = affamato, 10 = strapieno)?”. Se sei tra 1 e 5, è probabile che tu abbia bisogno di mangiare qualcosa. In questo caso va bene. Se però la risposta è tra 6 e 10, il problema non riguarda la fame e mangiare non ti aiuterà a risolverlo.
Soluzione: prova a mangiare un mandarino. Si tratta di un ottimo alimento con poche calorie che ti aiuterà a frenare la fame nervosa. E’ facile da sbucciare e gli spicchi sono perfetti per essere mangiati in modo consapevole uno alla volta. Il sapore dolce è soddisfacente e la ricerca ha dimostrato che l’odore degli agrumi è un aroma che ha proprietà calmanti. Inoltre, un mandarino fornisce una certa quantità di vitamina C, proprio quello che serve quando si è stressati.
3. Nutriente o gustoso?
Domanda: sto scegliendo alimenti che realmente mi nutrono e mi danno energia o solo cibi gustosi ma ricchi di grassi e senza alcun potere nutritivo?
Test: quando una persona è davvero affamata, solitamente ha voglia di scegliere tra una vasta gamma di alimenti che possano calmare rapidamente il brontolio dello stomaco. Quando invece si è guidati da una fame nervosa si va in cerca solo di uno specifico gusto che soddisfi questo desiderio. Se ad esempio si ha voglia di qualcosa al gusto di caramello è molto probabile che quella non sia fame.
Soluzione: è molto importante avere sempre a portata di mano degli snack che siano sani ma anche gustosi. Spesso ci si circonda di snack dietetici che sono insipidi e per nulla desiderabili.
Impara invece a rendere più buoni alcuni spuntini salutari che già conosci ma che di solito non ti attraggono: metti ad esempio un po’ di yogurt su qualche noce, dai una spruzzatina di cioccolato fondente sulle fragole, metti un po’ di hummus sulle verdure o un pizzico di spezie sulla minestra di verdura. Tutto questo renderà più desiderabile ogni tuo piatto e ti permetterà di perdere peso senza fare alcuna dieta ma solo scegliendo gli alimenti giusti.
4. Emozione positiva o negativa?
Domanda: sto costruendo una sana relazione con il cibo oppure questa relazione si basa su senso di ansia, colpa e paura?
Test: prima di mangiare chiediti come ti sentirai un minuto dopo aver finito di mangiare l’ultimo morso. Se quello che ti viene in mente è un’emozione negativa, fermati e prendi una pausa. Normalmente solo dopo aver terminato di mangiare facciamo i conti con le nostre emozioni del post-pasto che spesso purtroppo non sono positive ma caratterizzate da senso di colpa e pentimento.
Soluzione: se pensi che dopo aver mangiato proverai una sensazione negativa non farlo perché probabilmente non hai fame oppure inizia a pensare a cosa potresti mangiare che non ti lasci insoddisfatto dopo.
Imparare a mangiare con consapevolezza è il primo passo per instaurare una buona relazione con il cibo che ti permetta di vivere in modo sano ed equilibrato.
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A presto, Michela.
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