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MICHELA CICUTTIN - BIOLOGA NUTRIZIONISTA -
rapporto con il cibo articolo di michela cicuttin
CONSIGLI "MINDFUL"

L’unica cosa che devi fare per migliorare il tuo rapporto con il cibo.

Mangiare è una attività necessaria: il corpo è una macchina e senza carburante non può funzionare. Purtroppo però nella nostra società, sovraccarica di cibo e ossessionata dalle diete, le persone costruiscono un rapporto con il cibo estremamente sbagliato, nel quale l’atto di mangiare diventa un’azione automatica, consumistica e troppo spesso legata ad emozioni negative. In questo articolo cercherò di spiegarti qual è l’unica cosa che devi fare per migliorare la tua relazione con il cibo e rendere l’atto del mangiare un’azione che non ti porti solo nutrimento ma anche piacere.

Come migliorare il tuo rapporto con il cibo senza che questo diventi fonte di frustrazione e senso di colpa.

Ti è mai successo di mangiare con il pilota automatico acceso, senza sapere neppure perché lo stai facendo?

Non preoccuparti, purtroppo capita a molti. Tutti i giorni vengono in studio da me persone che mi raccontano di come rispondono in modo inconsapevole ai loro stimoli alimentari, ripetendo sempre le stesse azioni e, soprattutto, sentendosi privi della forza per cambiare.

Mi raccontano come spesso non traggono alcuna gioia dal cibo ma, anzi, lo vivono come grande fonte di frustrazione e senso di colpa, e vogliono sapere cosa possono fare per migliorare il rapporto con il cibo. Spesso hanno provato di tutto e si sentono stanchi e delusi.

La soluzione in realtà è molto più semplice di quello che si crede.

L’unica cosa che devi fare per migliorare il rapporto con il cibo, non è fare diete stressanti (che abbassano solo l’autostima) o passare giornate intere in palestra, ma una cosa molto più semplice: devi diventare più consapevole di quello che stai facendo.

Aumentare la consapevolezza dei tuoi modelli automatici ti può aiutare a fare scelte alimentari più intenzionali e a migliorare il tuo rapporto con il cibo.

Quello che devi cambiare non è tanto il cibo che mangi, quanto il modo di relazionarti che hai con esso. Imparare a mangiare con consapevolezza ti permetterà di capire di che cosa il tuo corpo davvero necessita, e farai del pasto un momento di piacere e divertimento.

In questo modo, a lungo andare, raggiungerai il tuo peso forma senza dover ricorrere continuamente a diete esasperanti.

Come fare quindi per diventare più consapevole?

Semplice: devi imparare a conoscerti! Devi farti delle buone domande che ti aiutino a prendere consapevolezza delle centinaia di decisioni alimentari che prendi tutti i giorni senza neppure rendertene conto.

Ecco alcune buone domande che devi porti per diventare più consapevole e migliorare il rapporto con il cibo.

Le 5 domande che devi porti per diventare più consapevole e costruire un sano rapporto con il cibo e con il tuo corpo.

1. Perché mangio?

Questa è la domanda principale che guiderà tutte le tue decisioni future. E nella stragrande maggioranza dei casi, tu non lo sai perché stai mangiando! Difficilmente ci si ferma a chiedersi che cosa ci spinge ad andare in cucina e aprire il cassetto della dispensa. Molte volte si crede di avere fame ma in realtà si mangia in risposta ad uno stimolo emotivo come può essere la noia o lo stress. Imparare a riconoscere questa differenza è il primo passo per combattere efficacemente le tue pulsioni e scoprire i reali bisogni del tuo corpo. Se vuoi approfondire qui trovi un articolo che ti spiega come puoi fare a distinguere la fame fisica da quella nervosa.

Fare una pausa per chiederti “ho davvero fame?”, tutte le volte che ti sembra di aver bisogno di mangiare, ti aiuterà a differenziare la fame fisica da stimoli ambientali ed emozionali.

2. Quando mangio?

Se hai mai seguito una dieta nella tua vita ti sarai reso conto che gli approcci dietetici tradizionali non fanno altro che fornirti un piano alimentare dove ti dicono cosa devi mangiare, quanto devi mangiare, e a che ora devi mangiare! Nulla di più sbagliato. Queste regole non fanno altro che disconnetterti dai tuoi bisogni naturali di nutrimento e ti incoraggiano solo a ignorare i segnali interni di fame e sazietà. La fame fisiologica (quella vera) deve essere l’unico metro per decidere quando devi mangiare.

3. Cosa mangio?

Le diete sono decisamente frustranti. Ti obbligano ad eliminare un sacco di cose, e spesso quelle più buone! Per riuscire a fare questo ti viene richiesto uno sforzo di volontà che deve essere mantenuto per un tempo molto lungo, il che è molto difficile anche per le persone più perseveranti. Figuriamoci per i comuni mortali come noi. Imparare a consumare in modo moderato un po’ di tutto, spaziando dai cibi più salutari a quelli che si mangiano per puro piacere, ti porterà a vivere il tuo rapporto con il cibo in modo molto più equilibrato. Liberandoti dalle restrizioni, svilupperai l’abilità di rispondere alla saggezza del tuo corpo, quella saggezza innata che è dentro ognuno di noi.

4. Come mangio?

Velocemente? In piedi? Guardando la TV? Molte persone mangiano in questo modo e sono così portate a mangiare di più: la sensazione di sazietà e soddisfazione infatti viene meno quando non presti attenzione al cibo che introduci. Impara ad evitare il multitasking quando mangi, a dedicare del tempo di qualità all’attività del mangiare, e in quel frangente fai solo quello. In questo modo riuscirai a sentire quello che il tuo corpo ha da dirti, come ad esempio quando è il momento di fermarti, così da evitare l’abbuffata di cui in seguito ti pentirai.

5. Quanto mangi?

Normalmente le diete classiche si focalizzano su quanto ti è permesso mangiare, usando metodi basati sul controllo di calorie o grassi. Questo comportamento però a lungo andare ti porta a spendere una enorme quantità di tempo, energia e forza di volontà. Trasformare il pasto in una esperienza meccanica ti farà disconnettere dai segnali interni e questo favorirà i comportamenti problematici piuttosto che ridurli. Prestare attenzione ai segnali di sazietà e determinare piccoli obiettivi nella situazione, come ad esempio quello di sentirsi meglio dopo aver mangiato rispetto a prima di cominciare, ti renderà capace di mangiare la quantità di cibo “giusta” in base alle reali necessità del tuo corpo. I bambini piccoli ad esempio mangiano quando hanno fame e si fermano quando sono sazi. Loro toccano, annusano ed esplorano il cibo mentre lo mangiano. Re-imparare questi comportamenti innati nell’uomo è fondamentale per sviluppare un sano rapporto con il cibo.

Imparare a diventare presenti in quello che si fa a tavola ed essere pienamente consapevoli seguendo gli insegnamenti del Mindful Eating, è l’unica soluzione per migliorare il proprio rapporto con il cibo e con se stessi.

E ricordati, ogni singolo boccone è una opportunità per cambiare!

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A presto, Michela.

 

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