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MICHELA CICUTTIN - BIOLOGA NUTRIZIONISTA -
come smettere di mangiare in tempo articolo di michela cicuttin
CONSIGLI "MINDFUL"

Smettere di mangiare in tempo. Perché non ci riesco?

La mia pancia sta per scoppiare ma la mia testa desidera ancora qualcosa! Quante volte ti sei sentito ripetere in testa questo pensiero? Troppo spesso stomaco e mente non vanno nella stessa direzione e tu ti ritrovi strapieno come un tacchino farcito per la Festa del Ringraziamento ma ancora smanioso di mettere in bocca qualcosa. Perché succede questo? In questo articolo ti esporrò 4 delle più comuni ragioni per cui non riesci a smettere di mangiare anche se sai che sarebbe il caso di farlo.

I 4 motivi principali per cui non riesci a smettere di mangiare anche quando vorresti farlo.

La mente umana è un rebus che non siamo ancora riusciti a risolvere. Desideriamo ardentemente fare una cosa, sappiamo bene qual’è la scelta migliore, ma poi ci ritroviamo a fare tutto altro, come continuare a ingozzarci quando sappiamo bene che dovremmo smettere.

E’ successo a tutti, anche a me. Soprattutto quando ero più giovane (e molto meno consapevole) mi ritrovavo a svegliarmi di notte in preda a incubi da indigestione perché a cena avevo esagerato. E mi arrabbiavo molto con me stessa, soprattutto perché durante la cena sapevo già esattamente come sarebbe andata la notte (e non ho poteri divinatori!). E con tutto ciò esageravo comunque.

Il nostro rapporto con il cibo è esattamente così. Tutti sanno cosa fa bene e cosa fa male, quali sono le direttive nutrizionali migliori e qual’è la strada ideale per costruire uno stile di vita sano! Ma metterlo in pratica poi è tutta un’altra storia. E smettere di mangiare nel momento giusto è proprio una di queste storie. Qui sotto ti elencherò 4 possibili ragioni, che in questi anni di lavoro nel campo ho riscontrato, per cui non ci riesci a smettere di mangiare quando vuoi.

#1. Stai mangiando qualcosa che di solito non mangi.

Il terrore di non poter assaporare mai più quella squisitezza che hai scoperto nel tuo ultimo viaggio (e che a casa tua non troverai) può spingerti a mangiarne decisamente troppa. A livello psicologico il sentirti privato di qualcosa ti spinge a desiderare ardentemente quel qualcosa, anche se in realtà non ti interessa più di tanto. Questo, purtroppo, non succede solo quando vai in viaggio (non sarebbe un grave danno!), ma succede soprattutto nella tua quotidianità. Più comunemente, infatti, ci si abbuffa di cibo che non è per niente raro, anzi! Anche semplicemente mangiare in un ristorante nuovo può farti scattare questo circuito neuronale nella testa. Un consiglio che do sempre è quello di portare a casa quello che avanza, lo apprezzerai molto di più il giorno dopo (e la notte non farai incubi da indigestione).

La dieta stessa può farti sentire privato di qualcosa. Ci sono mie clienti che mi rivelano di desiderare ossessivamente alimenti che normalmente non amano granché, solo perché sanno di non poterli mangiare! E questo le spinge ad abbuffarsene, con conseguente grave senso di colpa. Nulla di più sbagliato. La soluzione, per rompere il circolo vizioso del mangiare/pentirsi/mangiare-di-nuovo, è quella di non privarsi totalmente del cibo che si ama, anche quando si vuole perdere peso. Una pallina di gelato (magari alla frutta) non ti impedirà di dimagrire, una confezione da 1 Kg magari si.

#2. Hai mangiato senza prestare attenzione e la tua mente non ha registrato il piacere.

Anche se il tuo stomaco è pieno, ma mentre mangiavi eri completamente distratto, probabilmente la tua mente non ha registrato il piacere del cibo e per questo potresti sentirti ancora insoddisfatto e non riuscire a smettere di mangiare. Mangiare in modo consapevole significa prestare totale attenzione al cibo che metti in bocca, sentirne l’odore, apprezzarne non solo il sapore, ma anche la consistenza e, perché no, anche l’aspetto. Mettere la presenza mentale nell’atto di mangiare aiuta la tua mente a registrare piacere e soddisfazione e ti aiuta a smettere di mangiare in tempo. Al riguardo ho scritto una articolo su come la presenza mentale possa aiutarti nella perdita di peso.

#3. Hai scelto un cibo che non era davvero quello che volevi.

Pienezza fisica e soddisfazione non sono la stessa cosa. Il fatto che ti piaccia completamente quello che stai mangiando è molto importante in termini di soddisfazione. La tua fame “edonica” deriva dalla previsione del piacere che trarrai dal cibo e se non viene soddisfatta potresti voler continuare a mangiare all’infinito. Quando sei a dieta spesso scegli certi alimenti solo perché sono “dietetici” ma che in realtà non ti piacciono. Questo non va bene! E’ importante trovare un equilibrio tra quello che piace e quello che fa bene. Prima di scegliere un cibo fermati e chiediti “questo cibo mi piace davvero?”. Se la risposta è no, scartalo. Scegli qualcosa che soddisfi il tuo piacere, e così facendo ne mangerai di meno.

#4. Non stai mangiando perché hai fame ma per soffocare un’emozione.

Questa ahimè è la più frequente. Molto spesso non mangi perché hai davvero lo stomaco che brontola! Più frequentemente lo fai per lenire qualche emozione negativa, ad esempio perché ti sei innervosito con i tuoi figli, o magari sgranocchi delle patatine solo perché sei annoiato e non sai cosa fare. Purtroppo, quando la voglia di mangiare non proviene dalla fame, il cibo non ti soddisferà mai! Mangiare ti fornisce solo una distrazione temporanea, ma prima o poi la noia, lo stress, la solitudine, la frustrazione o le altre emozioni che volevi soffocare con il cibo, ritorneranno spingendoti a mangiare di nuovo. La regola fondamentale è chiederti sempre “ho davvero fame?”. Essere consapevoli delle proprie pulsioni è il primo passo per migliorare il proprio rapporto con il cibo.

Spero di esserti stata d’aiuto, per qualsiasi cosa sono a disposizione.

Se il mio articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi social, mi renderai felice.

A presto, Michela.

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